Il mistero dell'uomo venuto dal ghiaccio

19.9.1991

19.9.1991: una data che si può leggere leggere sia da sinistra a destra che viceversa. Quel giorno era speciale perché il ghiacciaio della Val Senales aveva presentato all'umanità per la prima volta il suo grande tesoro: una mummia completa di vestiario, strumenti e armi di 5.300 anni fa.

Alessandro Baccin, lo storico impegnato nei progetti di ricerca dell’Associazione Tangram di Merano, ha seguito sin dal primo giorno il ritrovamento del raro reperto e per sette anni ha studiato ogni dettaglio di Ötzi, come è stata affettuosamente chiamata la mummia, oggi esposta al Museo Archeologico di Bolzano.

Se la vita di quest’uomo ti interessa, se non conosci la storia dei primi insediamenti di popolazioni nelle Alpi e se vuoi risolvere il grande enigma sulla morte di Ötzi, ti invitiamo a partecipare a questo gioco di ruolo, costruito su basi scientifiche e corredato di immagini,video e schede didattiche che possono essere utili a famiglie, studenti e insegnanti.

Il luogo del ritrovamento

Il primo problema sollevato dal ritrovamento della mummia era legato alla territorialità: il reperto archeologico si trovava in Italia o in Austria? Il luogo di ritrovamento, infatti, era al di là dello spartiacque, sul crinale austriaco, ma l'interpretazione del tracciato dei confine era incerta per cui i due Stati ricorsero alle misurazioni.

Per motivi di strategia militare, al termine della prima guerra mondiale il confine italiano era stato tracciato seguendo lo spartiacque della catena montuosa, ma penetrando in alcune zone di una settantina di metri verso il territorio austriaco "per consentire in caso di guerra il posizionamento di armi pesanti da parte dell'esercito italiano".

L'uomo primitivo era morto proprio all'interno di una di queste anse, in territorio italiano.

Che destino! Un uomo nato libero, lontano da ogni concetto burocratico di Stato e di confine politico, era diventato inconsapevolmente al centro di una disputa fra due Stati.